Sabina D’Angelosante

COSE NOSTRE

Un antico negozio di arredamento che ha visto la storia passare sotto i portici di Piazza Vittorio ospita un’opera che Sabina D’Angelosante ha pensato apposta per quel luogo. Per provare a capire questa opera, elegante come quei quadri di fiori che i fiamminghi portarono nella Roma barocca alla metà del ‘600, bisogna provare a entrare nella etimologia di un verbo antico: rappattumare. Sabina gioca, con la serissima allegria che contraddistingue il suo lavoro, con quella “emergenza rifiuti” che sembra cancellare da Piazza Vittorio anche l’importanza di botteghe, attività, lavoro che invece quotidianamente su quella piazza testardamente ci sono. Proprio come il negozio di Arredamenti Grilli. Per la sua natura morta, l’artista raccoglie rifiuti e li dispone con grazia, secondo accostamenti cromatici intensi e tonali, ridona loro un senso, annulla il raccapriccio. Ma cosa c’entra allora quella parola? È perché Sabina usa “pattume”? No! Quel verbo, così desueto, deriva in realtà da pactum e letteralmente vuol dire “rimettere insieme una serie di piccoli patti”. Ecco, con la sua variopinta opera, Sabina rimette su strada non quel “pattume” che deriva da altro, ma quei piccoli, giornalieri patti che dovrebbero fare, pezzetto dopo pezzetto, una città riconciliata nell’unico modo umanamente possibile: una riconciliazione imperfetta

Sabina D’Angelosante | tel. 3397725866 | sabina.dangelosante@libero.it